In occasione della Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro, che ricorre il 28 aprile 2022, torna in primo piano la questione degli infortuni e delle morti bianche. Sembra ormai esaurito l’effetto del lockdown e delle misure restrittive che tra il 2020 e il 2021 – con l’esclusione dei casi di Covid – avevano influenzato al ribasso i numeri delle statistiche. Secondo l’ultimo rapporto Inail, che fotografa la situazione dei primi due mesi di quest’anno, gli infortuni sono aumentati di quasi la metà rispetto allo stesso periodo del 2021 e gli incidenti mortali sono cresciuti circa di 10 punti percentuali. Incrementi “preoccupanti”, ha commentato Franco Bettoni, presidente dell’Istituto Nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, che impongono una seria riflessione.
I dati sugli infortuni sul lavoro tra gennaio e febbraio 2022
Riproduzioni fedeli di ambienti come le camerette di manovra sotterranee o una cabina elettrica
Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail nel primo bimestre 2022 sono state 121.994, in aumento del 47,6% rispetto alle 82.634 del periodo gennaio-febbraio 2021 e del 26,4% rispetto alle 96.549 del primo biennio 2020. Di queste, 114 hanno avuto esito mortale, in crescita del 9,6%, 10 in più rispetto alle 104 registrate nel primo bimestre del 2021 e 6 in più rispetto alle 108 del periodo gennaio-febbraio 2020.La crescita ha riguardato sia gli infortuni che si sono verificati durante il lavoro (111.975, +49,9%), sia quelli in itinere, ossia durante il tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il luogo dove si è impiegati (10.019, +26,1%). In tutto il 2021, aveva rilevato il rapporto di fine anno dell’Inail, erano stati mezzo milione gli infortuni sul posto di lavoro, con 1.221 morti. La Toscana, in particolare, era risultata terza in Italia per numero di decessi.
Covid sul posto di lavoro
Un capitolo a parte riguarda le infezioni da Covid avvenute sul lavoro, che sono un particolare caso di infortunio preso in considerazione dai report dell’Inail. Dall’inizio della pandemia allo scorso 28 febbraio sono stati segnalati 229.037 contagi di origine professionale, che rappresentano un sesto del totale delle denunce di infortunio e l’1,8% dei casi positivi comunicati dall’Istituto Superiore di Sanità in tutta Italia.
Nel primo bimestre 2022 sono stati segnalati 33.311 contagi sul posto di lavoro, con l’età media che è diminuita di un anno (45 anni): a febbraio una denuncia di infortunio su quattro ha riguardato infezioni da Covid, tornando ai livelli del primo anno della pandemia, mentre nel 2021 la media era scesa a un caso su 12. Si è ridotta però la mortalità: dai 573 decessi del 2020, ossia il 68,6% dei casi mortali registrati finora, si è passati dai 260 dell’anno scorso. Nel primo biennio di quest’anno sono state segnalate due morti per Covid a seguito di infezione contratta sul posto di lavoro.
La formazione per prevenire gli infortuni sul lavoro
Un capitolo a parte riguarda le infezioni da Covid avvenute sul lavoro, che sono un particolare
Il presidente dell’Inail Franco Bettoni, commentando i dati del primo biennio 2022, ha evidenziato come nel nostro Paese manchi ancora una reale cultura della prevenzione, “che va costruita iniziando dai banchi di scuola, conservandola poi nel tempo con adeguati interventi di informazione e formazione continua per tutti gli attori del ciclo produttivo – ha detto -. Una valida politica di prevenzione, l’interiorizzazione della cultura della sicurezza, non penalizzano l’impresa sul mercato, anzi, possono costituire elemento determinante di affermazione e competitività”.
La formazione quindi può fare la differenza. Secondo le principali associazioni italiane del comparto della sicurezza del lavoro, che di recente si sono riunite in occasione dell’Italian Summit HSE è possibile dimezzare gli infortuni sul lavoro gravi e mortali entro il 2030 grazie a 3 proposte concrete:
- la semplificazione degli adempimenti burocratici per le imprese, tenendo conto dei diversi livelli di rischio
- la promozione, anche con agevolazioni fiscali, della salute e sicurezza del lavoro nella aziende
- l’impiego di addestramento e formazione nelle aziende, soprattutto sul campo e di tipo esperienziale.
Proprio in questo ambito le imprese più virtuose hanno sviluppato delle vere e proprie “palestre della sicurezza”, ossia reparti e strutture in cui compiere esercitazioni concrete, anche con l’utilizzo di simulatori di guida sicura.